

Con Umberto ho parlato di basket, di politica, di teatro, di ciclismo.
Sapeva un sacco di cose, conosceva l’arte della parola usata bene per raccontare le storie, sceglieva la musica che tocca le corde dell’ anima e che regala ricordi.
Umberto sapeva ridere ed era una risata fragorosa che ti trascinava con sé.
Non lo so se c’è qualcosa oltre quel fosso, però se esiste il paradiso della cultura non sbandierata e della simpatia, da lì, Umberto, mandaci un’altra canzone.
#Visvetus
Stefano D’Annibale